Mediante certificazione dei moduli secondo la norma CEI 61215, il produttore garantisce un degrado lineare del 20% delle prestazioni fotovoltaiche nei 25 anni di vita dei moduli. Il test mette a dura prova la parte strutturale del modulo FV (BOS), ma poco viene fatto per testare le celle costituenti (tranne la ricerca di hot-spot) che potrebbero essere di scarsa qualità e vendute senza particolari garanzie da parte del loro produttore. Questo è dovuto al fatto che le celle (giunzione p/n) o i contatti elettrici su di esse (bus bar) potrebbero peggiorare le loro prestazioni per motivi intrinseci (diffusione di impurezze, instabilità dei droganti, deterioramento del front contact e dell’anti-reflecting-coating, ecc…) e queste cause di degrado non vengono “scovate” dal test previsto per ottenere la certificazione.
Neppure le caratterizzazioni standard (misure I-V al buio e sotto luce, termografie, elettroluminescenza, ecc…) danno informazioni sufficienti per predire la vita futura delle celle costituenti il modulo.
Il test di diagnostica predittiva sviluppato nei laboratori di SpoT s.r.l. consiste nel sottoporre il modulo, mantenuto a una temperatura compresa tra 80 e 100 °C, ad una forte illuminazione iniettando una corrente diretta almeno uguale a due volte il valore della fotocorrente misurata in condizioni STC. Il test viene ripetuto alcune volte dopo che il modulo si è raffreddato e dopo aver misurato i parametri FV fino a che il degrado rende irripetibile il test. Dalle curve di peggioramento delle prestazioni si deduce la velocità con cui avviene la perdita prestazionale e, utilizzando l’algoritmo sviluppato nel laboratorio ThiFiLab dell’Università di Parma, si riesce a predire la produttività futura del modulo. Questa innovativa tecnica predittiva è particolarmente adatta all’analisi statistica prestazionale su impianti sottoproduttivi (revamping) e per audit energetici, ma anche alla valutazione di moduli nuovi da parte di progettisti e installatori di impianti di medie/grosse dimensioni prima dell’installazione.
Prof. Alessio Bosio