Nel varare la riforma della tariffa elettrica l’Autorità per l’Energia, nonostante le accese critiche di ambientalisti, mondo delle rinnovabili e consumatori, è rimasta fedele all’impostazione delineata nell’ultimo documento di consultazione.
Abbiamo spiegato in altri articoli i dettagli e i tempi della riforma, che vede cambiamenti graduali già dal 1° gennaio 2016 e che sarà completata entro il 2018, e abbiamo mostrato come inciderà sulla convenienza del fotovoltaico in autoconsumo e come cambieranno i conti per varie tipologie d’utenza già dal prossimo gennaio e fino al 2018.
Riassumendo, la nuova tariffa, a riforma completata, vedrà eliminata la progressività(per la quale chi consuma di più paga la bolletta proporzionalmente più cara) e icosti di rete saranno spostati sulla parte fissa della bolletta, quella che non varia in base al consumo, rendendo il conto più salato per chi ha consumi bassi e meno conveniente investire in tecnologie per il risparmio o l’autoproduzione, come il fotovoltaico o la cogenerazione.
Cambiamenti che secondo l’avvocato Emilio Sani (Consigliere di ITALIA Solare), tra i massimi esperti in Italia della normativa energetica e delle rinnovabili, tradiscono lo spirito della fonte normativa europea, colpendo efficienza energetica, consumatori e fonti pulite, mentre tutelano i distributori elettrici.
Leggi l’intervista su Qualenergia.it