La riforma delle tariffe elettriche proposta dall’AEEGSI risulta essere in contrasto con sia con direttive comunitarie sia con la legge delega:
- con il principio stabilito dalla Direttiva 2012/27 per il quale: “La regolamentazione e le tariffe di rete non impediscono …a) la riduzione della domanda tramite misure di efficienza energetica…e) la connessione di fonti di generazione da siti più vicini ai luoghi di consumo” (Allegato XI).
- con l’obiettivo della Direttiva 2010/31 di incentivare anche per gli edifici esistenti la trasformazione in edifici a energia quasi zero (Articolo 9 commi 1 e 2 della Direttiva 2010/31 e ns. doc. 3 p. 2);
- con il principio stabilito dalla direttiva 2009/28 per la quale “E’ auspicabile che i prezzi dell’energia riflettano i costi esterni della produzione e del consumo di energia, compresi se del caso, i costi ambientali, sociali e sanitari”, mentre nella specie viene sostanzialmente privilegiato nella regolazione della tariffa di rete l’acquisto di energia da fonte fossile.
Risulta comunque violata anche la legge delega, in quanto:
- anziché contemperare i vari principi stabiliti dalla legge delega e identificare il superamento della progressività come un obiettivo il cui raggiungimento è subordinato al rispetto degli obiettivi di efficienza energetica, si è elaborata una normativa tendente all’incremento del consumo di energia;