Riduzione dei costi della tecnologia, possibilità di siglare accordi PPA (Power Purchase Agreement) e gli obiettivi della Strategia energetica nazionale (Sen) hanno permesso all’Italia di tornare a essere un mercato interessante per il fotovoltaico, attirando l’attenzione di investitori nazionali ed esteri.
La produzione di energia da impianti fotovoltaici su grande scala è oggi in Italia tra le più competitive grazie ai prezzi dell’energia che sono, rispetto ad altri paesi, ancora piuttosto alti (circa 55€/MWh nel 2017) e alla presenza di uno dei maggiori valori di irraggiamento a livello europeo.
Oggi il costo di produzione dell’elettricità (Levelized cost of electricity, Lcoe) da solare, calcolato sulla base dei costi di finanziamento, di realizzazione, di manutenzione di un impianto è tale da rendere il fotovoltaico una tecnologia economica e competitiva con le fonti fossili. A questa situazione si aggiunge la Sen che, oltre agli obiettivi di sviluppo del fotovoltaico, prevede la possibilità di stipulare PPA, contratti di lungo termine per la vendita di elettricità da impianti fotovoltaici di grande taglia, mentre per i piccoli impianti rimane sempre la strada dell’autoconsumo.
Sono, infatti, sempre più numerosi i grandi impianti fotovoltaici che, grazie a un basso Lcoe hanno raggiunto un buon livello di redditività. Sono però ancora pochi i casi di PPA di durata superiore ai 2-3 anni. Infatti occorre da una parte risolvere il problema di riuscire ad avere una visibilità per più anni di un prezzo di vendita adeguato dell’energia fotovoltaica e dall’altra riuscire a coinvolgere direttamente i consumatori di energia, per evitare che il rischio prezzo gravi solo su pochi traders.
Per questo motivo da una parte si ritiene interessante il meccanismo previsto dal Decreto FER (per gli impianti non collocati in zona agricola) che consente in questa fase di transizione al produttore di energia fotovoltaica di avere una sostanziale certezza del prezzo di vendita per 20 anni, seppure sulla base di un criterio d’asta che porterà sicuramente a ridurre molto i prezzi offerti. Si tratta sì di incentivi, ma di entità davvero limitata visto che si parla di pochissimi centesimi a kWh (anche zero se il prezzo stabilito dal mercato eguaglia quello richiesto). Significa che con ridotte risorse si potrà ricominciare a installare potenze superiori al GWp/anno. Ricordiamoci infatti che dobbiamo arrivare al più presto ad almeno 3 GWp/anno per avvicinarci al target della SEN al 2030 (che potrebbe anche dover essere rivisto al rialzo). È una buona idea da approfondire e probabilmente estendere.
D’altra parte però per raggiungere un incremento esponenziale delle installazioni si dovrà necessariamente fare ricorso soprattutto al mercato. Sarà dunque necessario prevedere misure che supportino la domanda e cioè i consumatori di energia a stipulare contratti di energia di lunga durata o a costruire impianti per il proprio autoapprovvigionamento di energia da fonte rinnovabile. Si potrebbe pensare in proposito a misure supportate dal Governo che aiutino i consumatori ad assicurare parzialmente il proprio rischio prezzo se fanno contratti di lunga o media durata. Attraverso il coinvolgimento e la condivisione del tema con le imprese assicurative e finanziarie dovrebbe essere identificato come far partire un adeguato mercato per coperture assicurative e finanziarie rispetto ai cosidetti “Corporate PPA”.
Nello specifico caso dell’autoconsumo il mercato offre quattro differenti possibilità contrattuali: l’autoproduzione dove il proprietario, il responsabile dell’impianto e il consumatore sul posto sono la stessa persona; il leasing operativo secondo cui il proprietario dell’impianto fotovoltaico affitta al consumatore in loco l’impianto di produzione per l’autoconsumo. Ci sono poi i cosiddetti PPA (aperti e chiusi). Il PPA aperto prevede che il produttore/proprietario dell’impianto di produzione possa vendere l’energia autoconsumata sul posto al consumatore e l’eccesso ai grossisti; mentre il PPA chiuso presenta la possibilità per il produttore/proprietario dell’impianto di vendere al consumatore sul posto sia l’energia auto-consumata sia l’energia in eccesso.
Nel caso dei PPA per autoconsumo il produttore di energia e il cliente possono definire liberamente le clausole delle loro disposizioni contrattuali, inoltre, per quanto riguarda il diritto di recesso e la qualità del servizio di vendita non si applicano le regole generalmente applicate alla vendita di energia prelevata dalla rete. Gli accordi contrattuali comprendono la vendita di energia e l’autorizzazione al produttore per installare l’impianto fotovoltaico in un’area messa a disposizione dal consumatore, per l’intera durata dell’accordo di acquisto di energia.