Il dato arriva dall’Agenzia europea per l’ambiente, che ha calcolato in 446 miliardi di euro le perdite economiche legate agli eventi climatici avversi verificatisi negli ultimi quarant’anni. Per dare un ordine di grandezza, è un po’ come se ogni anno fosse stata bruciata una somma pari ai ristori che il governo si è impegnato ad erogare nel mese di aprile grazie al decreto Sostegni.
Il grafico che apre questo pezzo mostra la situazione anno per anno, indicando anche i rispettivi “centri di costo”. Ovvero gli eventi climatici, come le ondate di calore e di gelo, come quella che ha devastato i vigneti in Piemonte solo pochi giorni fa, i periodi di siccità e gli incendi boschivi. Poi ci sono gli eventi meteorologici, come le bombe d’acqua, e quelli idrogeologici, ovvero allagamenti e frane.
Tutti eventi che, negli ultimi 40 anni, sono costati ai paesi europei qualcosa come 446 miliardi. Il record nel 1999, quando il clima generò una perdita per l’economia pari a 35 miliardi di euro. Per dare un’idea, l’ultimo scostamento di bilancio proposto dal governo Conte bis e approvato dal Parlamento a fine gennaio fu pari a 32 miliardi di euro. L’anno meno problematico fu invece il 1991, quando il clima causò perdite per “soli” 2,2 miliardi.
Questo il costo sostenuto a livello complessivo. Ovviamente, però, la situazione varia da paese a paese. Questo grafico mostra la composizione delle perdite, evidenziando come l’Italia sia la nazione che ha sostenuto il secondo costo più alto.
Continua a leggere l’articolo sul Sole 24 Ore