Il mercato FV in Italia sta attraversando un costante calo dopo il taglio degli incentivi in Conto Energia. Nel 2015 si sono installati 290 MWp, il 29% in meno di quanto raggiunto l’anno precedente, e il mercato annuale è regredito a valori simili a quelli del 2008. La capacità totale installata vale ora 18.61 GWp.
Il valore di mercato dei nuovi impianti è stato nel 2015 di circa 558 milioni di Euro, 51% dei quali coperti da piccoli impianti a uso residenziale mentre gli impianti di grande taglia (>1 MWp) hanno rappresentato una fetta di 15 milioni di Euro, fetta che nel 2008 valeva 2,8 miliardi di Euro.
Il costo medio chiavi in mano, che comprende diverse taglie e quindi diversi costi specifici, è sceso dai 3.271 €/kWp del 2010 ai 1.924 €/kWp del 2015.
Per quanto riguarda i segmenti applicativi, il grafico che segue mostra chiaramente come il mercato si è mosso e continua a muoversi nella direzione degli impianti di piccola taglia nel settore residenziale.
In base ai dati di Terna, nel 2016, con riferimento al trimestre gennaio-marzo, il fotovoltaico ha registrato un calo della produzione dell’11,3% rispetto allo stesso trimestre del 2015. Nel 2015 il fotovoltaico aveva soddisfatto il 7,8% della domanda di elettricità in Italia, mentre, nel primo trimestre 2016, copre la domanda per il 5,1%, con un 6,1% sulla produzione. Nel primo trimestre 2015 tali quote erano rispettivamente del 5,7% e del 6,8%.
Il contributo del FV su tutta la generazione da rinnovabili (periodo gennaio-marzo 2016) è stato del 16,6%; era del 17,6% nello stesso periodo del 2015. Sull’intero 2015 il FV ha contribuito al 22,7% della generazione totale da rinnovabili.
Il primo modello di business descritto in queste linee guida è quello dell’autoconsumo. Si tratta, al momento, del modello più efficace, date le tariffe elettriche relativamente alte e la bassa convenienza economica della nuova disciplina che regola lo scambio sul posto. Un’elevata percentuale di autoconsumo, accoppiata a un basso costo specifico di impianto, può rendere proficuo in molti casi l’investimento in un impianto FV. Inoltre, nel settore dei piccoli sistemi residenziali (P<20 kWp), il beneficio economico dell’impianto aumenta grazie alla possibilità di detrazione fiscale di parte della spesa sostenuta.
Il secondo modello di business è quello nel quale un investitore, che realizza e gestisce l’impianto FV, vende l’elettricità generata a un soggetto consumatore. Tale modello, regolato in Italia dalla normativa sui SEU (“Sistemi Efficienti di Utenza”), se pur estremamente valido e promettente sulla carta, presenta ancora numerosi ostacoli e barriere che, come si vedrà nel seguito, ne ostacolano la diffusione e l’impiego. In questo modello, l’utenza non investe nell’impianto e ha la possibilità di acquistare energia elettrica a un prezzo solitamente inferiore anche del 20% rispetto a quella di rete.
Le informazioni contenute in queste linee guida, inoltre, sono complementate da due format contrattuali a esse allegate, il primo riguardante il noleggio operativo (“operational leasing”) e il secondo sul tema del contratto di fornitura energetica.
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