Aumentano i posti di lavoro nelle rinnovabili, ma la mancanza di figure specializzate potrebbe dare una battuta d’arresto alla crescita dell’occupazione nel settore green.
Dal rapporto redatto dall’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) “World energy employment” il numero di posti di lavoro nel settore energetico globale è aumentato nel 2022, e tenderà a crescere ancora. Il merito va soprattutto alle energie rinnovabili, settore dove alla crescita di investimenti è seguito un aumento di lavoratori e lavoratrici. Ma lo studio non si ferma solo alle energie pulite, mappando l’occupazione secondo regione, tecnologie e catena del valore, e fornendo un ampio spettro di dati su cui riflettere.
Solare fotovoltaico, eolico, veicoli elettrici e batterie, pompe di calore ed estrazione di minerali critici hanno fatto registrare l’innalzamento dell’occupazione globale nel settore energetico a 67 milioni di persone nel 2022, con un aumento di 3,5 milioni rispetto ai livelli pre-pandemia. A registrare il maggior numero di nuovi posti di lavoro è stato il settore fotovoltaico con quattro milioni di posti in totale. La crescita più rapida è stata registrata invece dai veicoli elettrici e dalle batterie, che hanno aggiunto oltre un milione di posti di lavoro dal 2019. Ma anche le industrie fossili hanno registrato un incremento, più contenuto, lasciando il settore al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Il paese a registrare il maggior numero di nuovi impiegati nel settore delle rinnovabili è la Cina, anche se ovunque si nota la mancanza di manodopera specializzata. “L’accelerazione senza precedenti verso l’energia pulita sta creando milioni di nuove opportunità di lavoro in tutto il mondo, ma queste non vengono colte abbastanza rapidamente”, ha commentato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Iea. “I governi, l’industria e le istituzioni educative devono mettere in atto programmi per fornire le competenze necessarie”.
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