11 Febbraio 2025

Delfanti: il fotovoltaico e le rinnovabili sono una garanzia per il futuro

Il professor Maurizio Delfanti, ordinario al Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e coordinatore del comitato tecnico-scientifico di ITALIA SOLARE  è stato intervistato da l’Eco di Bergamo

Il costo dell’energia è un aspetto determinante per la vita di tutti. Quanto possono essere utili le fonti rinnovabili per renderlo più accessibile e sostenibile?

“Il costo dell’energia e, più in generale, il peso della bolletta energetica fanno parte delle spese obbligate che dobbiamo sostenere regolarmente in quanto essenziali per la nostra vita quotidiana. Il passaggio progressivo alle fonti rinnovabili è estremamente utile per rendere l’energia più accessibile e sostenibile. Le rinnovabili consentono di ridurre i costi a lungo termine: l’installazione di questi impianti richiede un investimento iniziale significativo, ma lo stesso è rapidamente ripagato nel tempo dai costi operativi, praticamente nulli. Sole e vento sono gratuiti, mentre il metano deve essere acquistato continuamente e in gran parte dall’estero. Teniamo poi in considerazione la stabilità dei prezzi garantita dalle rinnovabili: a differenza dei combustibili fossili, i cui prezzi possono essere molto volatili, come gli ultimi tre anni di tensioni internazionali hanno dimostrato, le rinnovabili non sono soggette alle fluttuazioni del mercato delle materie prime. Del resto, la loro maturità tecnologica e la loro grande convenienza economica, per il consumatore, sono testimoniate anche dall’espansione della capacità installata a livello mondiale. La sfida tecnologica pare definitivamente vinta dalle fonti rinnovabili, dal fotovoltaico in particolare, la cui installazione massiccia non lascia spazio a discussioni. Quindi, dal punto di vista del consumatore, le rinnovabili sono una soluzione a portata di mano, anche in presenza di un investimento iniziale rilevante. Se poi guardiamo all’attuale congiuntura, la combinazione di alti prezzi energetici, con il PUN (Prezzo unico nazionale, ndr) 2024 a 108,52 euro al MWh, e bassi prezzi delle installazioni fotovoltaiche, il tempo di ritorno dell’investimento di iniziative in autoconsumo industriale scende anche sotto i quattro anni»

L’impatto ambientale di come produciamo l’energia di cui abbiamo bisogno, anche in una logica economica che consideri i costi di sistema, ci porta ad escludere delle tecnologie e a preferirne altre?

“Le conseguenze ambientali e i costi di sistema della produzione di energia elettrica chiamano in causa il punto di vista più ampio dell’intera società. Sono da considerare le esternalità ambientali, cioè i costi degli impatti del modello di produzione e di consumo, in estrema sintesi riconducibili al cambiamento climatico. Vanno considerati anche i costi che l’intero sistema economico deve sostenere rispetto alla scelta delle fonti primarie da privilegiare. Sull’aspetto ambientale, la direzione è data in maniera irreversibile: si va nella direzione di una produzione di energia a ridotte emissioni, nulle se considerate puntualmente in fase di produzione e molto contenute se calcolate in ottica di intero ciclo di vita della tecnologia. Circa il costo di sistema, invece, la discussione è ancora in corso. Molti immaginano un futuro “100% rinnovabile”, con queste fonti discontinue accompagnate da sistemi di accumulo e da forti intersezioni con altri settori, il cosiddetto “Power to X”, per risolvere il problema interstagionale, come l’eccesso di rinnovabili in primavera ed estate e la bassa produzione nelle altre stagioni, anche con l’apporto di combustibili di origine biologica. Altri ritengono che le rinnovabili debbano essere accompagnate da un apporto di energia nucleare, anch’essa contraddistinta da emissioni nulle in fase di produzione, ridottissime in logica di intero ciclo di vita tecnologico, ma con il vantaggio della migliore dispacciabilità. La discussione viene spesso condotta in maniera volutamente confusa. Seguendo, invece, un approccio scientifico, per determinare quale sia il futuro più opportuno verso cui indirizzare le politiche energetiche, si possono impiegare opportuni strumenti, come le analisi di scenario, basate su modelli molto articolati, per esempio, in Europa, è impiegato il sistema TIMES. I risultati, però, sono influenzati in maniera determinante da due fattori: l’ampiezza del perimetro considerato per dare conto delle esternalità e l’evoluzione del costo delle tecnologie, che viene impiegato come input”[…]

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