“Negli ultimi anni il fotovoltaico è sceso tantissimo di prezzo, è molto più abbordabile e il tempo di ritorno di un investimento in un impianto fotovoltaico è davvero di pochi anni”, sostiene Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare. “Non solo attraverso l’auto produzione, ma anche tramite la condivisione di energia tra più soggetti. Pochi sanno che tutti gli impianti fotovoltaici consentono l’abbassamento del prezzo dell’energia a livello nazionale. Questo permette una riduzione significativa dei costi dell’energia per tutto il paese, per le famiglie e per le imprese” e questo “significa maggiore competitività”.
Questo quanto affermato dal presidente di Italia solare per ricordare come il fotovoltaico sia essenziale per dare una accelerata al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che l’Unione Europea ha fissato al 2050, anche se ad oggi ci sono degli scogli normativi difficili da superare. A ribadirlo anche il Vicepresidente dell’Associazione Rolando Roberto, coordinatore del gruppo di lavoro agri-fotovoltaico e fotovoltaico nel territorio che ha affermato ai microfoni di ANSA: “Dobbiamo raddoppiare la velocità di installazione. A oggi siamo effettivamente in ritardo sia per gli iter autorizzativi che sono molto lenti, sia per le problematiche legate alla connessione”.
Secondo il vicepresidente Roberto un ruolo “importante potrà essere svolto dal fotovoltaico di tipo agricolo, detto anche agro-fotovoltaico, ma è una tecnologia ancora sperimentale”. Per quanto riguarda, invece, la bozza del decreto Aree Idonee, Roberto sottolinea gli “aspetti critici” tra cui la definizione “di aree molto complesse, spesso anche interregionali” per cui “occorre una maggiore perimetrazione”. Inoltre, “nell’attuale bozza “il 100% delle aree è da considerarsi realizzabile attraverso il fotovoltaico di tipo avanzato e in assetto agricolo. Realizzare questi sistemi di agri-fotovoltaico è più costoso rispetto al fotovoltaico a terra, il che renderebbe meno competitiva la possibilità di realizzare a basso costo l’energia elettrica. L’altro aspetto riguarda il maggiore impatto paesaggistico e quindi le maggiori problematiche possibili a livello autorizzativo”.
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