22 Luglio 2024

Triste primato per l’Italia: il climate change ci costa 300 euro a testa

Durante la sesta edizione del Community Valore Acqua per l’Italia, che include 42 tra aziende e istituzioni della filiera estesa dell’acqua, è stato reso noto un preoccupante quanto triste primato che vede il Belpaese al primo posto per perdite economiche dovute al cambiamento climatico. La situazione si traduce in un valore pari a circa 300 euro pro capite, 5 volte superiore (+490%) rispetto al 2015.

I dati elaborati da The European House – Ambrosetti hanno messo in evidenza che la situazione è critica anche in Spagna (221 euro di perdite ad abitante) e in Ungheria (214), mentre Germania e Francia rimangono più vicine alla media europea di 116 euro a cittadino. I danni economici, causati principalmente da alluvioni (44% dei casi), tempeste (34%) e ondate di calore (14%), sono invece quasi impercettibili in Grecia, Danimarca, Lituania e Polonia.

“Viviamo una situazione particolarmente delicata soprattutto nel nostro Paese – spiega Valerio De Molli, Managing partner e Ceo di The European House – Ambrosetti – che si stima quest’anno possa raggiungere la più alta anomalia termica della storia italiana, +1,75°C sopra la media, con tutte le conseguenze che ben conosciamo. La corretta gestione della risorsa idrica è e sarà perciò un elemento sempre più decisivo – continua De Molli – che monitoriamo attraverso la Community Valore Acqua e che deve essere supportato sicuramente da un aggiornamento delle infrastrutture in ottica di incremento dello stoccaggio, ma anche da un veloce processo di digitalizzazione della filiera estesa e da un efficientamento della raccolta e gestione dei dati”.

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