Il nuovo anno è appena iniziato e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica approva e pubblica il nuovo Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico (Pnacc). A spaventare la situazione dell’Italia e l’aumento della temperatura delle acque del mare, quel +2° C previsti non lascia indifferenti e mette in allarme poichè è previsto un innalzamento delle acque che in alcune aree toccherà i 19 centimetri nei prossimi 40 anni.
Il decreto del ministro Gilberto Pichetto Fratin è del 21 dicembre scorso ed è stato reso noto il 2 gennaio nei dettagli. Il Piano contiene “oltre 360 azioni rivolte ai sistemi naturali, sociali ed economici” per rispondere “alla sfida dei cambiamenti climatici”. Secondo il ministero è “un passo importante per la pianificazione e l’attuazione di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici nel nostro Paese. Il Mediterraneo rischia di diventare sempre più caldo e di subire profondi mutamenti”.
L’obiettivo principale del Pnacc è implementare le azioni finalizzate a ridurre al minimo i rischi e le conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, “a migliorare la capacità di adattamento dei sistemi socioeconomici e naturali, nonché a trarre vantaggio dalle eventuali opportunità che si potranno presentare con le nuove condizioni climatiche”. Visto che l’Italia è tristemente soggetta a fenomeni di dissesto, alluvioni, erosione delle coste, carenza idrica bisogna agire in fretta visto che l’aumento delle temperature e l’intensificarsi di eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici (siccità, ondate di caldo, venti, piogge intense, ecc.) stanno amplificando tali rischi i cui impatti economici, sociali e ambientali sono destinati ad aumentare nei prossimi decenni.
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