Che energia consuma l’Italia? La cosa che dobbiamo subito dire è che il nostro Paese consuma soprattutto gas: è la nostra prima fonte, pari al 39 per cento del nostro mix energetico, superando da alcuni anni il petrolio (oggi al 35 per cento). Fortunatamente, anche le rinnovabili sono cresciute arrivando al 19 per cento nonostante rimangano solo un quinto circa del fabbisogno energetico nazionale. Rinnovabili e gas sono dunque, di fatto, le principali fonti energetiche italiane.
Da dove vengono i combustibili fossili consumati in Italia? A differenza delle rinnovabili e ad una parte residuale di gas e petrolio estratti in Italia, la maggior parte del nostro fabbisogno energetico viene soddisfatto con il contributo di altri Paesi da cui importiamo petrolio, gas e carbone. Dipendiamo dall’estero per ben il 77% dell’energia che consumiamo: non una buona notizia soprattutto visto che viviamo in una terra baciata dal sole, percorsa dai venti, bagnata dal mare, ricca di acqua dolce… ricca insomma di fonti di energia pulita sfruttabili attraverso tecnologie oramai mature che potrebbero sostenere una maggior quota dei nostri consumi.
Rispetto ai combustibili fossili, solo il 5 per cento circa arriva dal nostro sottosuolo: nel 2021, il gas estratto in Italia è stato il 4 per cento del consumo nazionale mentre il petrolio il 7 per cento. Il rimanente 95 per cento delle nostre fonti energetiche proveniente soprattutto dalla Russia (25%), dall’Algeria (15 per cento), Azerbaijan (13 per cento) e Libia (9 per cento); l’ultimo 33 per cento arriva principalmente da Iraq, Quatar, Arabia Saudita, Stati Uniti e Nigeria.
Il Report di Italy for Climate fornisce un approfondimento completo sulla dipendenza energetica dell’Italia a causa dei combustibili fossili, con il dettaglio per fonte (gas, petrolio, carbone) per Paese e spiega perché la transizione energetica tutela il clima e riduce la dipendenza dall’estero.