Il calo delle installazioni legate al Superbonus parzialmente compensato dal settore C&I
Monza, 18 dicembre 2023 – Nei primi nove mesi dell’anno sono stati connessi oltre 3.550 MW di nuova potenza fotovoltaica, con una crescita del 117% rispetto allo stesso periodo del 2022. Numeri che hanno permesso di raggiungere i 28.596 MW di installato fotovoltaico cumulativo per un totale di 1.506.558 impianti distribuiti sul territorio nazionale. Il 49% della potenza connessa nei primi 9 mesi (1.096 MW) è da imputare al settore residenziale (P < 20 kW), il 36% è legata alle installazioni del comparto Industriale e commerciale (200kW> P < 1MW), mentre gli impianti utility scale (P>1MW) rappresentano il 15% della nuova potenza. Sono questi i dati dell’ultimo rapporto di ITALIA SOLARE redatto sulla base dei dati Gaudì di Terna.
I dati del terzo trimestre
Nel trimestre appena trascorso è cresciuta, rispetto ai trimestri precedenti, la potenza installata del settore C&I, grazie alla connessione tra luglio e settembre 558 MW, valore mai registrato prima per questo comparto, segno che l’effetto del caro energia ha spinto le imprese a realizzare impianti fotovoltaici come strumento di difesa dall’impennata e dalla volatilità dei prezzi del chilowattora.
Nel terzo trimestre 2023 si mantengono abbastanza stabili le connessioni di impianti di potenza tra 1 e 10 MW, mentre calano quelle oltre i 10 MW, passando da 56 del secondo trimestre a 20 MW.
Cala invece la potenza connessa degli impianti con taglia inferiore ai 20 kW, si è passati da 602 MW del secondo trimestre a 485 nuovi MW nel terzo trimestre, certamente dovuto alla fine dell’effetto Superbonus. Tale contrazione è stata compensata solo in parte dall’aumento di potenza delle connessioni del settore C&I, mentre i grandi impianti (> 1MW) non sono riusciti a tenere testa rispetto al trimestre precedente. Tale contrazione è ormai consolidata, soprattutto per gli impianti con potenza fino ai 12kW, arrivando a 422 MW, una soglia addirittura inferiore di installazioni dell’ultimo trimestre del 2022 (463MW).
“Il leggero calo delle installazioni del terzo trimestre rispetto a quello precedente, è certamente legato a un rallentamento delle connessioni, più che a una contrazione di mercato, che invece sembra mantenersi costante e presumibilmente entro la fine dell’anno dovremmo arrivare a circa 4,5 nuovi GW installati. Un dato certamente positivo rispetto ai trend degli ultimi anni, ma ancora distante dal nostro obiettivo annuale di 8-10 GW. Quello che desta preoccupazione è l’incertezza che regna attorno al decreto aree idonee, che doveva essere la chiave di svolta per definire gli sviluppi degli impianti a terra, e invece rischia di rappresentare una battuta di arresto. Sono da leggere in modo favorevole i dati di crescita del settore C&I, che certamente risente della coda del caro energia che ha spinto le imprese ad adottare soluzioni che le mettano al riparo dall’aumento dei prezzi dell’energia, ma ritengo che tale trend si manterrà anche in futuro, perché tali soggetti hanno ormai compreso che investire sul fotovoltaico equivale e investire sulla propria competitività”, commenta Paolo Rocco Viscontini, Presidente di ITALIA SOLARE.
Andamenti regionali, Lombardia sfiora i 4 GW di potenza installata cumulativa
La Lombardia permane la regione più solarizzata di Italia e con i suoi 3.803 MW di potenza cumulata arriva a sfiorare la soglia dei 4 GW, mentre la Puglia conta 3.240 MW di potenza fotovoltaica connessa, seguita da Veneto (2.980 MW), Emilia-Romagna (2.873 MW) e Piemonte (2.362 MW). Nell’ultimo trimestre la Lombardia ha continuato a correre con 654 MW connessi, seguita da Veneto e Piemonte.
Nel 2023 Sardegna (36 MW), Basilicata (20 MW), Piemonte e Puglia (10 MW ciascuna) sono le uniche regioni ad aver connesso impianti sopra i 10 MW.
Impianti per localizzazione e settore di attività
Tra gennaio e settembre 2023 sono stati connessi 3.177 MW di impianti non a terra e 334 MW di impianti a terra. Complessivamente in Italia ci sono poco meno di 20.000 MW di impianti su tetto e 8.779 MW di impianti a terra.
Il settore produzione energia elettrica (impianti di proprietà delle utility) rappresenta il 29% della potenza installata, a seguire il settore residenziale (23%), il terziario (20%) segue il comparto industriale con il 18% e infine il settore agricolo con il 10% della potenza installata. “I margini di incremento del settore agricolo e industriale sono evidenti e nei prossimi anni ci aspettiamo una crescita significativa”, conclude Rocco Viscontini.