Le proposte di ITALIA SOLARE
Monza, 1 giugno 2020 – Il GSE ha pubblicato le graduatorie dei Registri e delle Aste relativi al secondo bando previsto dal Decreto 4 luglio 2019 (cosiddetto DMFer1). Nel Gruppo A, relativo agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, solo 18,6 MW di impianti fotovoltaici sono stati ammessi, un risultato che non si può che definire fallimentare.
“Anche in questo secondo bando il fotovoltaico ammesso è pochissimo, a dimostrazione che serve da subito una semplificazione autorizzativa per permettere al solare di giocare il ruolo che merita”, commenta Paolo Rocco Viscontini Presidente di ITALIA SOLARE.
ITALIA SOLARE ha collaborato con il Coordinamento Free per delle proposte di semplificazione normativa per velocizzare gli iter autorizzativi degli impianti fotovoltaici, condizione imprescindibile perché il fotovoltaico possa partecipare alle procedure di allocazione degli incentivi consentendo anche una maggiore concorrenza.
“Serve – spiega Rocco Viscontini – una semplificazione della procedura che nel rispetto della normativa comunitaria in materia ambientale per gli impianti di minore dimensione e impatto consenta di avere tempi certi”.
Inoltre, con riferimento agli impianti in sostituzione dell’amianto, ITALIA SOLARE ritiene sia necessario semplificare i criteri di accesso agli incentivi in modo da garantire la più ampia partecipazione e il cumulo con gli incentivi specificamente rivolti alla sostituzione dell’amianto senza il quale l’operazione non risulta economicamente conveniente. Infine, qualora si stabilizzi una situazione di eccesso di offerta nelle aste, senza che vi siano segnali di possibile successivo recupero, potrebbe essere considerato di reindirizzare parte di tale potenza nei registri.
Si ricorda, infine, che il DM FER1 ha stabilito che il GSE formi e pubblichi le graduatorie degli impianti ammessi secondo alcuni criteri di priorità, quali l’installazione di impianti fotovoltaici ed eolici realizzati su discariche e lotti di discarica chiusi e ripristinati, cave non suscettibili di ulteriore sfruttamento estrattivo, nonché su aree bonificate. Tuttavia, l’attuale divieto di accesso agli incentivi statali per impianti fotovoltaici realizzati su aree agricole – di cui all’art.65 del DL 1/2012, convertito con Legge 27/2012 – impedisce l’uso virtuoso a scopi energetici di tali aree dismesse/degradate qualora a valle del rispristino, del recupero ambientale e/o della bonifica le stesse risultino classificate come agricole. È evidente la necessità di superare il divieto previsto consentendo l’accesso agli incentivi statali, senza il superamento delle relative somme destinate dal DM FER 1, agli impianti fotovoltaici realizzati sulle citate aree dismesse/degradate sebbene classificate agricole dai vigenti strumenti urbanistici.