IL SOLE È LA SOLUZIONE – In una lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri, l’associazione Italia Solare parla delle cause reali dell’aumento dei prezzi e avanza una proposta per avere una soluzione economicamente vantaggiosa e tecnologicamente affidabile, a breve termine.
Articolo pubblicato il 12 gennaio 2022 su Il Fatto Quotidiano
I fatti dimostrano che il gas non è quella fonte affidabile e conveniente che ministri, funzionari e top manager delle partecipate energetiche ci hanno sempre voluto far credere. Il suo ruolo deve essere ridimensionato a favore di rinnovabili e accumuli idraulici ed elettrochimici. “Non credete – si legge nella lettera aperta di Italia Solare – a chi sostiene che la soluzione è nell’aumento della produzione nazionale del gas, perché i quantitativi non sarebbero sufficienti per registrare vantaggi economici tangibili. Non credete a chi insiste col nucleare, troppo incerto nei tempi e nei costi per poter rappresentare un’alternativa reale”.
La soluzione è nelle rinnovabili. L’emergenza prezzi è tale che servono interventi straordinari per calmierare i prezzi nel breve termine, ma non ci si può sottrarre dalla necessità di attuare anche interventi strutturali, volti a evitare in futuro nuove crisi di prezzi come quella che stiamo vivendo adesso. Poiché i produttori di energia rinnovabile che non hanno bloccato il prezzo stanno vendendo a prezzi molto superiori rispetto al passato, vista l’eccezionalità del momento, è corretto partecipare alle difficoltà del Paese, per un periodo da definire, limitando il prezzo di vendita dell’energia rinnovabile (di sicuro non inferiore a 100 euro/MWh, senza toccare le tariffe del Conto Energia), per recuperare somme utili a ridurre le bollette. Giusto prorogare il periodo del Conto Energia per recuperare le somme perdute.
Un provvedimento del genere avrebbe senso se e solo se tutti gli attori della filiera energetica accettassero dei limiti ai propri guadagni. È anche necessario imporre ai concessionari delle reti che i soldi pagati dagli italiani in bolletta per la gestione delle reti, siano esse di distribuzione o trasmissione, siano destinati unicamente alla gestione e sviluppo delle reti stesse, cosa che oggi non avviene.
Per ridurre in modo strutturale le bollette di famiglie e imprese occorre spingere al massimo la diffusione degli impianti fotovoltaici con accumuli su tetti di case e aziende ma anche sui terreni privi di vincoli paesaggistici e ambientali.
Gli impianti residenziali beneficiano di utili detrazioni, mentre per gli impianti su tetti commerciali e industriali, che non si stanno diffondendo adeguatamente, serve attivare al più presto un credito d’imposta con valori più alti in presenza di amianto da bonificare. Per gli impianti a terra, che rappresentano delle significative opportunità di difesa e sviluppo delle attività agricole, occorre sbloccare urgentemente gli iter autorizzativi, che sono sostanzialmente al palo.
Urge anche attivare i prezzi dinamici, di valore variabile nelle ore della giornata in funzione dei costi di produzione, che grazie alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico nelle ore diurne sono molto bassi: perché non riflettere questa dinamica di prezzo sugli utenti, come già avviene in altri paesi europei? In questo modo gli italiani sposterebbero i loro consumi nelle ore in cui l’energia costa meno. Per una fabbrica una simile opportunità farebbe la differenza tra rimanere aperti o chiudere.
Il fotovoltaico è la sola fonte in grado di installare grandi potenze in breve tempo. È quello che ci serve per ridurre rapidamente e in misura crescente la dipendenza dal gas. “Occorre prendere le distanze da chi ha interesse a mantenere la produzione di energia centralizzata, difendendo posizioni dominanti che garantiscono generose rendite. Urge velocizzare la svolta energetica (non si può più parlare di transizione) verso la generazione distribuita e rinnovabile” scrive Italia Solare.
La crisi climatica causa perdite di vite umane e costi ambientali che dovrebbero già convincere i governanti al cambio di passo. Ora si è aggiunta una crisi economica e sociale dovuta all’incapacità di staccarsi con convinzione dal gas. L’aumento della potenza fotovoltaica ed eolica installata, in gran parte abbinata agli accumuli, è l’unica modalità, immediatamente disponibile e veloce, per tamponare e attutire il disastro ambientale, economico e sociale collegato alla crisi energetica che stiamo vivendo. Se non ora quando?