Monza, 17 febbraio 2020 – L’approvazione delle comunità energetiche nel decreto Milleproroghe è un’ottima notizia per l’Italia che aggiunge così un tassello fondamentale al processo di transizione energetica.
“Un risultato particolarmente importante perché è frutto di un accordo trasversale tra le diverse forze politiche di maggioranza e opposizione; questo significa che le comunità energetiche sono considerate da tutti un elemento cardine dello sviluppo energetico del nostro Paese verso un sistema a basse emissioni. Si tratta della prima vera misura con la quale i cittadini potranno avere un ruolo attivo nella produzione di energia, ottimizzando produzione e consumi”, ha commentato Paolo Rocco Viscontini, Presidente di ITALIA SOLARE.
ITALIA SOLARE e Legambiente a novembre avevano presentato a Rimini, in occasione di Key Energy, la proposta di comunità energetiche e da allora è stato un lavoro costante per arrivare al risultato odierno. In base al decreto approvato, che ricalca la proposta delle due associazioni, con le comunità energetiche sarà possibile condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili per potenza complessiva inferiore ai 200 kW ed effettuare autoconsumo utilizzando la linea di distribuzione elettrica esistente. Un sistema sperimentale, che si aggiunge ai primissimi progetti appena avviati dall’RSE, in attesa del recepimento della direttiva europea RED 2, la 2018/2001/UE, previsto per giugno 2021.
La novità della proposta sta soprattutto nell’utilizzo della rete esistente con il pagamento degli oneri di sistema sia per l’energia prelevata dalla rete sia per l’energia condivisa. Gli impianti realizzati in comunità energetiche non potranno accedere agli incentivi previsti dal decreto FER1, ma avranno un nuovo incentivo il cui funzionamento sarà individuato dal Ministero dello Sviluppo e il cui valore verrà definito da Arera.
“Attendiamo ora il varo delle misure attuative da parte di Mise e Arera nei tempi previsti dalla normativa, in modo da dare avvio alle comunità energetiche e non lasciarle solo sulla carta”, conclude Paolo Rocco Viscontini.