Il think tank italiano ECCO ha pubblicato un policy briefing intitolato “Tassonomia: il gas vince sulle rinnovabili e depotenzia la finanza sostenibile” con il quale evidenzia tutte le criticità connesse all’eventuale decisione della Commissione Europea di far rientrale gas e nucleare tra le tecnologie sostenibili (è un po’ un ossimoro scrivere gas e nucleare a fianco di sostenibile).
- La Commissione europea ha pubblicato la bozza del nuovo atto delegato della tassonomia verde, che include gas e nucleare. L’Italia dovrebbe rispondere alla consultazione opponendosi a questa inclusione, sia per motivi di merito tecnico-scientifici che di inadeguatezza rispetto ai fini dello strumento.
- Gas e nucleare non hanno posto in una tassonomia verde. La loro inclusione mina l’efficacia della tassonomia stessa. È invece auspicabile un dibattito serio per stabilire a quali condizioni e in quali settori queste tecnologie possano giocare un ruolo di transizione. Ma lo strumento della tassonomia verde, il cui fine è fornire chiarezza alla finanza privata sulla natura sostenibile di una tecnologia, sicuramente non è quello adatto.
- Entrando nel dettaglio della proposta, le condizioni poste perché nuove centrali a gas fossile siano considerate verdi risultano inadeguate nella pratica e inefficienti. In particolare, andrebbe come minimo rimossa la clausola di emissione altamente permissiva di 550kg di CO2e per kW installato su 20 anni.
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