Il panorama energetico mondiale sta cambiando sostanzialmente, le politiche stanno appoggiando le rinnovabili a scapito delle fonti energetiche fossili. A sottolineare il cambiamento c’è anche il rapporto “World Energy Outlook“ redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA). Nel documento si prevede il picco della domanda di carbone, petrolio e gas prima del 2030, con una riduzione della loro quota nel mix energetico mondiale dall’attuale 80% a circa il 73%. Le rinnovabili nello stesso periodo potrebbero superare il 50% e tra le fonti green il settore fotovoltaico ha un ruolo chiave, con la capacità produttiva che potrebbe raddoppiare: dai 640 GW del 2022 agli oltre 1.200 GW previsti entro il 2030.
In Italia al momento la situazione è ancora in evoluzione, le fonti fossili sono ancora largamente impiegate nella produzione di energia e la normativa a favore dello sviluppo e della crescita dell’utilizzo delle fonti rinnovabili subisce continue battute d’arresto.
Si legge nell’articolo di Mauro Moroni “Facciamo un esempio: le procedure presso le commissioni VIA/VAS e VIA Pniec/Pnrr del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) sono aumentate del 142%, raggiungendo 1.372 e corrispondendo a 68.220 MW. Nonostante questo aumento, solo il 5,2% di queste procedure è stato concluso, con tempi di valutazione più lunghi presso il Ministero della Cultura. Le Associazioni di categoria (ITALIA SOLARE, Elettricità Futura e ANIE Rinnovabili) chiedono a gran voce miglioramenti nella struttura delle commissioni tecniche e del portale del Mase per garantire efficienza e trasparenza nei dati, sottolineando la necessità di accelerare il processo di approvazione. Italia Solare secondo una propria elaborazione indica che fino ad agosto la potenza installata è di 3.124 MW (+115% rispetto a gen-ago 2022) e la proiezione a fine anno potrebbe essere attorno ai 4/4,5GW a mio avviso, in considerazione della decelerazione del mercato retail e degli ancora alti tassi di interesse. Valori consolatori? Mah… a mio avviso dobbiamo correre almeno il doppio su base annuale, e comunque per fare i numeri, anche i tassi dovrebbero scendere”.
Parallelamente l’evoluzione è evidente nel settore dello stoccaggio energetico, lo evidenzia Terna nella recente “Consultazione per il meccanismo” ribadendo quanto il settore sia vitale per sostenere la transizione energetica e debba essere regolamentato attraverso contratti di approvvigionamento a lungo termine, assegnati tramite aste competitive.
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