Il Parlamento è pronto a negoziare con i governi UE nuove norme per regolare l’intero ciclo di vita delle batterie, dalla progettazione alla fine vita.
Nel corso del dibattito di mercoledì, i deputati hanno sottolineato il ruolo cruciale che un’opportuna gestione delle batterie potrebbe avere nella transizione verso un’economia circolare a impatto zero sull’ambiente, e nella competitività e autonomia strategica dell’UE.
Il testo legislativo è stato adottato giovedì 10 marzo con 584 voti favorevoli, 67 contrari e 40 astensioni.
I deputati sono a favore di una revisione dell’attuale legislazione che tenga conto degli sviluppi tecnologici. Chiedono requisiti più risoluti sulla sostenibilità, il rendimento e l’etichettatura, compresa l’introduzione di una nuova categoria di batterie per “mezzi di trasporto leggeri (Light Means of Transport – LMT)”, come scooter elettrici e biciclette, e criteri che chiariscano l’impronta di carbonio. Entro il 2024, le batterie portatili degli apparecchi, come gli smartphone, e le batterie per i LMT dovranno essere progettate in modo che i consumatori e gli operatori indipendenti possano rimuoverle facilmente e in sicurezza.
Inoltre, l’industria dovrebbe garantire che la catena produttiva delle batterie rispetti pienamente i diritti umani e gli obblighi di diligenza (due diligence), affrontando così i rischi relativi all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio delle materie prime, che spesso sono concentrati in uno o pochi paesi.
Nel testo vengono anche fissati i livelli minimi per la quantità di cobalto, piombo, litio e nichel che dovrebbe essere recuperata dai rifiuti e riutilizzata per nuove batterie, e degli obiettivi di raccolta più rigorosi per le batterie portatili.
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