2 Ottobre 2015

La struttura della bolletta elettrica

Con lo scopo di rendere più comprensibile la composizione della bolletta elettrica, semplificando essa si può suddividere in tre marco componenti:

  • la vendita di energia, che riflette il valore di mercato dell’energia ed è sempre collegata al valore di mercato dell’energia;
  • gli oneri di rete che servono a coprire i costi di distribuzione e trasmissione dell’energia, e che attualmente nella bolletta domestica sono quasi integralmente commisurati al consumo di energia;
  • gli oneri di sistema che vanno sostanzialmente a coprire gli incentivi alle fonti rinnovabili e gli oneri legati allo smantellamento delle centrali nucleari. Tali oneri oggi sono sostanzialmente nella totalità commisurati al consumo di energia.

Nella attuale struttura tariffaria, gli oneri di rete e gli oneri di sistema, oltre ad essere nella quasi totalità in misura variabile, sono anche caratterizzati da una struttura progressiva, sicché all’aumentare dei consumi aumenta il costo unitario degli stessi, anche in misura molto significativa.

Per fare un esempio per le normali utenze fino a 3 kW residenziali in media nell’anno 2014 (Cfr. doc. 1):

  • il costo unitario degli oneri di rete era di 22 €/MWh circa per lo scaglione più basso di consumo fino a 1800 kWh/anno, mentre era di 99 €/MWh circa per i consumi fra i 2640 kWh e i 4440 kWh/anno (il penultimo scaglione);
  • il costo unitario degli oneri di sistema era di 34 €/MWh per i consumi fino a 1800 kWh/anno e di 75 €/MWh per i consumi fra i 2640 kWh e i 4440 kWh anno (il penultimo scaglione);
  • il valore dell’energia era di circa 60/70 €/MWh, che convenzionalmente andiamo a stabilire in 65 €/MWh.

La conseguenza è che chi consuma fino a 1800 kWh/anno paga oggi in aggregato per oneri di rete e oneri di sistema, circa 57 €/MWh, mentre chi consuma più di 2.640 kWh/anno paga (per l’energia in eccesso a tale quantità) circa 174 €/MWh per l’aggregato di oneri di rete e oneri di sistema.

Le caratteristiche della tariffa progressiva come rilevato anche di recente dalla Commissione Europea nel proprio documento “Best Pratices on Renewable Energy Self Consumption”, sono tali da incoraggiare l’autoconsumo e l’efficienza, in quanto si aumenta il prezzo dell’elettricità per kWh che può essere sostituito dall’elettricità autoprodotta e si dà un forte incentivo a risparmiare energia elettrica. D’altra parte la struttura progressiva può penalizzare alcune fasce della popolazione come le famiglie più numerose e può essere un ostacolo a quegli interventi di efficienza che prevedono l’incremento dell’utilizzo di energia elettrica.