Il 2016 è stato un anno davvero intenso: ITALIA SOLARE si è battuta su più fronti a difesa del FOTOVOLTAICO e, di riflesso, dei risparmi energetici.
Il nostro settore continua a essere sotto attacco: dagli ostacoli ai Sistemi di Distribuzione Chiusi fino alla scandalosa sentenza della Corte Costituzionale a favore dello Spalma Incentivi. Ma su tutto la riforma delle tariffe elettriche rappresenta l’attacco più evidente e, lasciatemi dire, scandaloso. La relativa campagna pubblicitaria, in onda in questi giorni sulle televisioni, non poteva che riflettere gli errori o, meglio, la malafede che sta dietro questa riforma: l’Autorità per l’Energia invita a usare l’energia elettrica in casa per ogni applicazione, incurante dei danni che questa vera e propria disinformazione causerà alle tasche di milioni di famiglie e all’ambiente.
Danni alle tasche degli italiani perché, come ha riportato la stessa Autorità nei suoi documenti ufficiali, si prevede che ben 17 milioni di famiglie con il nuovo schema tariffario subiranno aumenti delle bollette dal 10 al 30%! Fino all’altro ieri se le tariffe salivano del 2% tutti i giornali incolpavano il fotovoltaico con pagine e pagine di attacchi indiscriminati. Ora invece il silenzio…
Danni all’ambiente perché la spinta ai consumi di energia elettrica non è accompagnata da alcun provvedimento volto a far sì che i nuovi consumi siano collegati a energia prodotta da fonti pulite. Diciamolo chiaramente: è un enorme regalo ai proprietari delle centrali termoelettriche, che dopo aver visto i loro fatturati crollare a causa proprio del crescente contributo del fotovoltaico e dell’eolico e per la deindustrializzazione ormai cronica del nostro Paese, potranno sperare di tenere accese le centrali più ore grazie ai maggiori consumi che questa riforma punta a creare.
È una riforma illegittima sotto molti aspetti, come la nostra comunicazione di diffida all’Autorità ha voluto sottolineare.
Valuteremo nei prossimi giorni ogni iniziativa, compreso il ricorso al TAR, per proseguire nel nostro contrasto a una iniziativa che riteniamo essere iniqua e dannosa per l’Italia.