L’energia pulita è il futuro. La questione ormai è assodata, ripetuta e recepita a livello globale. Quando però questo avverrà, ancora non è dato saperlo. L’analisi del think tank ambientale Ember “Global Electricity Review 2021” lancia infatti un allarme: l’energia pulita non viene ancora costruita abbastanza velocemente da tenere il passo con la crescente domanda di elettricità, favorendo ancora i combustibili fossili tra cui il carbone.
In altre parole, eolico e solare stanno contribuendo ad arginare l’utilizzo del carbone come fonte di generazione di elettricità, ma non abbastanza da ridurre le emissioni complessive. Nel 2019, secondo un rapporto del think-tank sul clima Sandbag in collaborazione con Agora Energiewende, si è registrata una riduzione di energia da centrali a carbone del 3 per cento, nonostante la dipendenza della Cina da questa energia sia aumentata.
Il vero calo si è registrato in Europa e negli Stati Uniti dove la produzione di carbone si è dimezzata dal 2007 a oggi, diminuendo l’anno scorso rispettivamente di quasi un quarto nell’Ue e del 16 per cento in America. Il merito è anche dell’aumento della generazione eolica e solare: secondo il “Global Electricity Review 2021” anche nel 2020 è infatti salita del 15 per cento e combinata con la pandemia ha brevemente arrestato la crescita della domanda di energia, portando a un calo record della produzione di carbone.
Nel totale, le energie rinnovabili messe insieme hanno fornito quasi un decimo dell’elettricità totale globale lo scorso anno, circa il doppio della quota di solo cinque anni prima. In Germania per esempio l’eolico e il solare hanno fornito insieme il 33 per cento dell’energia elettrica lo scorso anno, e il 29 per cento nel Regno Unito.
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