Quello delle rinnovabili, e del fotovoltaico in particolare, è un settore in espansione rapida, o “in esplosione”, come lo definiscono i cacciatori di teste che oggi si trovano a dover cercare in poco tempo le figure più adatte per portare a compimento la transizione energetica. E non si tratta di figure qualsiasi. Oggi le aziende non hanno tempo da perdere: la corsa alle rinnovabili è, di fatto, una rincorsa e sono in pochi quelli a essersi mossi in anticipo. Le imprese puntano quindi su profili già formati, con anni di esperienza alle spalle, che possano traghettarle velocemente verso il futuro.
Le imprese non hanno tempo da perdere e stanno cercando figure da inserire per la transizione energetica. «Il settore è esploso», spiega Movio di Hunters Group. «Si cercano i professionisti già esperti, non c’è tempo di formare risorse interne»
«La svolta è stato il decreto energia del marzo 2022», spiega Silvia Movio, Director della divisione Tecnica di Hunters, brand di Hunters Group (società di ricerca e selezione di personale qualificato). «Da qui il settore è esploso, se non impazzito. Tantissime aziende stanno reinvestendo su tutto quello che riguarda progettazione impianti. Il fotovoltaico e l’eolico sono ambiti già esplorati e sono quelli che stanno spingendo maggiormente».
Subito al vertice in azienda
È cambiato lo scenario dal punto di vista occupazionale, «La ricerca si sta concentrando sui professionisti di settore, ovvero persone che hanno già esperienza», continua Movio. «L’attenzione al profilo junior c’è ma relativa. Le aziende ora devono adeguarsi velocemente e questo le porta a voler inserire immediatamente una figura esperta nell’azienda». Ilproblema è il ritardo: «Non si è coltivato per tempo le competenze interne o non c’è tempo di formare un profilo junior. Questo ha fatto impazzire il mercato. Ora il problema è trovare le figure professionali che abbiano tutte le competenze richieste». I big player stanno investendo sui giovani, ma il tempo è poco. «Le grandi imprese stanno investendo molto in academy e partnership con università per il posizionamento tecnico per coltivarsi i junior», continua, «ma è importante fare in modo che queste figure rimangano all’interno dell’azienda una volta formate e investire anche nelle risorse interne, perchè possano crescere»
Tre figure professionali
«Dal nostro osservatorio vediamo una crescita del 18 per cento rispetto al 2021 di professionisti con spiccate competenze tecniche che siano in grado di seguire tutte le fasi di sviluppo dei nuovi progetti e nella conseguente realizzazione e attivazione dei vari impianti», continua Movio. Tre sono le figure maggiormente ricercate al momento: Business Developer, Technical Operation Energy e Asset Manager. «I job title più richiesti sono più o meno gli stessi, cambiano le competenze di settore», spiega. «Il business developer, che comunemente è inserito nella direzione innovazione e sviluppo, è chi si occupa della definizione di tutti gli aspetti tecnico processuali per fare i giusti investimenti per la gestione degli impianti. Poiché tutto è inserito in contesti territoriali specifici, la figura deve avere una forte conoscenza di tutti gli iter autorizzativi e quindi tutto ciò che comunemente viene definito la fase di “permitting”, dall’ approvazione alla verifica di analisi ambientali, analisi delle normative e vincoli paesaggistici. Non sono figure professionali definite, ma sono molto ricercate».